Fraternità e amicizia sociale, questi i temi a cui è dedicata la terza enciclica di Papa Francesco. Fratelli tutti, questo il titolo dell'enciclica, è un messaggio, un segnale importante che Papa Bergoglio lancia al mondo sofferente per una pandemia che ha messo tanti popoli e tante nazioni in grande difficoltà. Per questa ragione – afferma monsignor Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino – «non possiamo non sentire il bisogno di diventare soprattutto fratelli nell'amore” perché “non ci salveremo se non insieme». A guidare il pontefice sono, ancora una volta, le parole di San Francesco: «Guardiamo... il buon pastore che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce» (Ammonizioni, 6, 1: FF 155) e sulla scia del poverello di Assisi nessuno è escluso, nessun popolo, nessun uomo, a partire dagli ultimi, uomini costretti a lasciare le proprie case ed emigrare in cerca di un futuro migliore per sé e le loro famiglie. Forte è poi il richiamo alla Dichiarazione di Abu Dhabi, il documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato a febbraio dello scorso anno da Papa Francesco e dal grande imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib, ispirato dalla «fede in Dio che è Padre di tutti e Padre della pace» e che grande risonanza ha avuto nel mondo.