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Il pensiero religioso del padre Teilhard de Chardin

Versione cartacea

Editore: JACA BOOK
Pagine: 382
Genere: Testimonianza
ISBN: 9788816306103
Tipologia: Libro
Formato: 15x23
Anno di edizione:
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Editore: JACA BOOK
Pagine: 382
Genere: Testimonianza
ISBN: 9788816306103
Tipologia: Libro
Formato: 15x23
Anno di edizione: 2018
«Nel 1962 esce nelle librerie francesi, La pensée religieuse du Père Teilhard de Chardinper l’editore Aubier, il primo di una serie di testi dedicati da Henri de Lubac al pensiero e alla figura del celebre gesuita paleontologo di Orcines, che costituiscono una parte piccola ma non indifferente nella vasta produzione del teologo francese. Il libro fu un successo immediato e se pure ristampe e traduzioni furono per un tempo bloccate dalle autorità ecclesiastiche, conobbe velocemente una grande diffusione. Il testo di de Lubac si impose nel dibattito che in quegli anni imperversava attorno all’opera e alla figura di Teilhard de Chardin per l’autorevolezza e il rigore e rimane ad oggi, insieme agli scritti che seguirono negli anni immediatamente successivi, uno strumento imprescindibile per avvicinarsi correttamente al complesso e difficile linguaggio teilhardiano. L’interesse di questi testi per il lettore di oggi va ben al di là di quello storico. Certamente sono ricchi di elementi per la ricostruzione del dibattito culturale del tempo. Ma vi si trova molto di più, grazie alla guida raffinata e documentata di de Lubac, si prende conoscenza di alcune profonde intuizioni teologiche di Teilhard che ancora oggi sono di stimolo per il cristiano, per la Chiesa. Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) fu senza dubbio uno degli intellettuali più influenti del xx secolo e paradossalmente anche uno dei meno compresi. Gesuita e paleontologo si impegnò per tutta la sua vita a mostrare l’armonia tra le nuove scoperte della scienza e la Tradizione cristiana, provocando interesse, entusiasmo ma anche una diffidenza che dura fino ad oggi. Troppo cattolico per i laici e troppo aperto alla scienza moderna per molti cattolici, restò sostanzialmente inascoltato, in contrasto con il successo globale conseguito e nonostante il fascino che il suo pensiero invariabilmente ha suscitato e continua a suscitare».

Dall’Introduzione di Alberto Palese alla Sezione settima dell’Opera Omnia
Henri de Lubac nacque nel 1896 a Cambrai, nel nord della Francia. A diciassette anni entrò nella Compagnia di Gesù. Terminati gli studi teologici a Lione-Fourvière, fu ordinato sacerdote nel 1927. Due anni dopo fu nominato professore di teologia presso la Facoltà teologica di Lione.
Nel 1946 pubblicò Surnaturel, dove proponeva di concepire in modo unitario il rapporto tra l’ordine della creazione, la natura, e quello dell’evento cristiano, il soprannaturale. Molti influenti teologi videro nell’opera una indebita reinterpretazione di san Tommaso. Le aspre polemiche che ne seguirono portarono De Lubac ad autosospendersi dall’insegnamento fino a quando Pio XII gli fece avere una lettera di approvazione del suo lavoro.
De Lubac è stato uno dei principali ispiratori del Concilio Vaticano II, dove venne chiamato a lavorare in qualità di perito.
Il 2 febbraio 1983 Giovanni Paolo II lo elevò alla dignità di cardinale.
Morì a Parigi il 4 settembre 1991.