L'arco di luce

Una favola per bambini, una parabola per adulti

Versione cartacea

Editore: ITACA
Pagine: 64
Genere: Albi illustrati
Altri generi: Libri compagni di viaggio
ISBN: 9788852604058
Tipologia: Libro
Formato: 21x28
Collana:
Anno di edizione:
Note: cartonato, illustrazioni a colori
Tag: Giornata per la vita, Medicina & Persona
Percorsi: Cura e salute, La via della speranza, Leggere in famiglia, Speranza, Fiducia e Ricostruzione
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Editore: ITACA
Pagine: 64
Genere: Albi illustrati
Altri generi: Libri compagni di viaggio
ISBN: 9788852604058
Tipologia: Libro
Formato: 21x28
Collana: Junior
Anno di edizione: 2014
Note: cartonato, illustrazioni a colori
Tag: Giornata per la vita, Medicina & Persona
Percorsi: Cura e salute, La via della speranza, Leggere in famiglia, Speranza, Fiducia e Ricostruzione
L’Arco di luce nasce da una circostanza tragica: nel 1988 Lodovico Conti, marito di Giovanna e padre di sei figli tra uno e diciassette anni, venne ucciso per rapina. Un delitto assurdo e impunito.
L’urgenza di dare un senso a questa oscura tragedia indusse Giovanna a mettersi alla macchina da scrivere. Così fu concepita la storia dell’Arco di luce, che ebbe una prima edizione nel 1994. Poi i figli sono cresciuti, i più grandi si sono sposati e sono arrivati i primi nipoti.
Proprio mentre Giovanna stava pensando di fare una ristampa della favola, ancora una volta il mistero ha bussato alla porta della sua casa: nel 2009 le è stata diagnosticata la Sla.
È iniziato un cammino spesso doloroso come un calvario, fino a quando le è stato chiaro che, nel venir meno di tutte le sue facoltà, le restava la più importante di tutte: il suo dire “sì”, ogni giorno, alle circostanze della vita.
Di qui la sua decisione di fare addirittura questa edizione nuova dell’Arco di luce.

Con 16 tavole di Marie-Michèle Poncet
Prefazione di Mario Melazzini
Testi di Rodolfo Balzarotti, Alberto Brasioli

I diritti d’autore sono interamente devoluti al progetto del Centro Clinico Nemo – NEuroMuscular Omnicentre
Giovanna Maria De Ponti nasce a Bresso (MI) il 14 gennaio 1950.
Si sposa vent’anni dopo con Lodovico Conti, anch’egli di Bresso, da cui ha avuto sei figli.
Nel 1988 Lodovico muore tragicamente, ucciso da ignoti durante una rapina nel suo ufficio. Giovanna, costretta a lavorare per mantenere la sua famiglia, trova un impiego presso un’associazione di imprese.
Nel 2009 le viene diagnosticata la SLA e nel 2010 interrompe la sua carriera lavorativa.
Ad oggi Giovanna, con la malattia in stadio avanzato che comporta alimentazione parentale e respirazione invasiva, vive nella sua casa di Bresso con i figli Stefano e Filippo, assistita da badanti, dagli altri figli, dai parenti e accompagnata da numerosi amici.