«Il commento è un testo nuovo, bello, forte,
che trasmette un'eco, fedele quanto rara, della cultura e della
predicazione francescana primitiva» Dominique Poirel
Il testo che pubblichiamo ci sembra meritare l'attenzione dei lettori
per le proprie qualità, la sua originalità letteraria e il vigore
dottrinale, e per gli inediti sprazzi di luce che getta sulla comunità
francescana primitiva. Paragonato agli altri commenti medievali, questo
attira l'attenzione per il suo linguaggio semplice, vicino al vernacolo,
e per la sua ardente eloquenza; per il suo metodo esegetico inedito,
che fa del commento una sorta di azione teatrale, nella quale Cristo
stesso si indirizza ai fedeli per rimproverarli aspramente di tradire
con le azioni che commettono le parole del Pater che pronunciano; in_
ne, per la sua spiritualità assoluta, esigente e fortemente affettiva,
che all'improvviso passa dai rimproveri più sferzanti alle effusioni più
tenere e spinge gli ascoltatori alla penitenza e alla conversione. Ciò
corrisponde a quanto i primi agiografi riferiscono della predicazione di
san Francesco, che descrivono come «semplice », «fervente»,
«penetrante» e «in- _ ammata»; una predicazione che mirava anzitutto
alla penitenza e alla salvezza delle anime e non risparmiava a tal _ ne
né «l'aspra reprimenda», né «l'utile timore », né la minaccia del
«giudizio di Dio».