spendi qui la carta docente carta cultura sfoglia il catalogo Spedizione gratuita in Italia per ordini superiori a 29,90 €

Il denaro

Versione cartacea

Editore: CANTAGALLI
Pagine: 112
Genere: Narrativa e poesia
Altri generi: Letteratura francese, Saggi
ISBN: 9791259626929
Tipologia: Libro
Anno di edizione:
Acquistabile con Carte Cultura e Carta del Docente
€ 13,30 € 14,00
-5%

Disponibilità Immediata

Spedizione gratuita comprando questo prodotto + un altro da € 16.60
Editore: CANTAGALLI
Pagine: 112
Genere: Narrativa e poesia
Altri generi: Letteratura francese, Saggi
ISBN: 9791259626929
Tipologia: Libro
Anno di edizione: 2025
«Tutti sono borghesi», scrive Péguy. Non è una definizione sociologica né lo snobismo dell’intellettuale che ce l’ha col «piccolo borghese». Tutti sono borghesi nel senso che affidano la definizione di sé a fattori misurabili, ad elementi precisamente quantificabili: dal quoziente intellettivo al conto in banca, dagli (o dalle) skills professionali alle performance atletiche, dal numero di like ai metri quadri dell’appartamento.

E così anche i rapporti interpersonali finiscono per soggiacere al metodo dello scambio di numeri, alla logica contrattuale: io ti do, tu mi dai. C’è un fattore che pervade e lubrifica tutto questo ingranaggio quantitativo ed è, appunto, il denaro.

L’unico modo per sgusciare via dalle tenaglie del denaro è il «rimanere nella povertà». Non ci è forse stato detto: «Beati i poveri»? Certo «in spirito»; ma non vuol mica dire: nelle intenzioni, nell’intimo, nei desideri o negli impegni morali. Il povero è quello che sa che quel che ha – dalla vita agli amici, dai soldi al lavoro – gli è «dato» e lo usa, quindi, liberamente.

E ne gode, come Francesco che sposa Madonna Povertà. «La libertà è la virtù del povero». Essa infatti è «la condizione irrevocabile della grazia», cioè della suprema gratuità da cui noi, poveri, riceviamo la vita e tutto quel che l’accompagna.
Charles Pierre Péguy nasce a Orléans nel 1873; qualche mese dopo suo padre muore in seguito alle ferite riportate nella guerra del 1870-71 e la madre per mantenere la famiglia eserciterà il mestiere di impagliatrice di sedie. Nel 1885, grazie a una borsa di studio, entra al liceo di Orléans, poi, nel 1891, al Lakanal di Sceaux. Presumibilmente in questo periodo abbandona la pratica della religione. Trasferitosi a Parigi, è ammesso nel 1894 all'École Normale, dove si crea un circolo di amici fra cui Marcel Baudouin, Joseph Lotte, i due Tharaud. Tornato a Orléans, fonda un gruppo socialista e inizia a scrivere. Nel 1897 sposa Charlotte Baudouin, sorella di Marcel, e pubblica il primo libro, Giovanna d'Arco. Negli anni seguenti lascia definitivamente l'università, scrive manifesti di ispirazione socialista, fonda i «Cahiers de la Quinzaine» nei quali pubblicherà quasi tutte le sue opere più importanti. Del 1908 è la confidenza all'amico Lotte sulla ritrovata fede religiosa. Il 4 agosto 1914, con il grado di tenente, parte per il fronte. Vi morirà il 5 settembre, prim giorno della battaglia della Marna, presso Villeroy, dove è sepolto nella Grande Tomba insieme a moltissimi commilitoni.